mercoledì 26 marzo 2014

Propaganda

by Massimo Enzo Grandi

 

concentramento

 

Da che mondo e mondo si è sempre cercato di diffondere le notizie nel più breve lasso di tempo possibile. Come ben sappiamo però, il passaparola creava – e continua a creare – un sacco di malintesi, si comincia con un semplice “Mario è caduto con la bicicletta sbucciandosi il ginocchio” e si finisce con “Mario è stato spaventato dal cane della signora Maria che lo rincorreva perché lo aveva preso a calci. Dallo spavento è caduto dalla motocicletta rompendosi entrambe le ginocchia. Sembra aveva appena fatto visita alla mamma che era all’ospedale per una grave malattia. La mamma è poi morta dal dispiacere”, che – non importa se vero o meno – fa certamente più “colpo” su chi ascolta.

Per riuscire a informare il maggior numero di persone la stampa riuscì a dare un sostegno importante a questa… “necessità” (lo scrivo tra virgolette perché il più delle volte è una “necessità” solo per chi vive di questo, e la pura curiosità – tanto per far qualcosa – non mi è assolutamente vitale), ma ciò non toglie che è quasi impossibile mantenere un articolo privo di condizionamenti o punti di vista personali (punti di vista personali che, esattamente, sono un punto di vista come lo sto esponendo io in questo momento), quindi le notizie in generale, così come qualsiasi altro tipo di informazione, sono da prendere letteralmente con “le pinze” e non dovremmo lasciarci influenzare più di quel tanto.

A partire dalla seconda guerra mondiale, ai mezzi a disposizione per la diffusione delle notizie si aggiunse l’immagine, vuoi con i notiziari cinematografici e vuoi con quella “maledetta arma del dottor Göbbels” (come la definiva il vignettista Bonvi nelle sue strisce delle Sturmtruppen), cioè la televisione.

I nazisti non si risparmiarono nel diffondere filmati dove si poteva ammirare la gioia dei prigionieri nei campi di concentramento. Attività sportive, giochi per i bambini, pasti abbondanti per tutti… ma anche il resto del mondo però non si è certo trattenuto dal farlo – come abbiamo potuto vedere da un recente servizio sulla TSI sono stati vari i video propagandistici pro o contro un paese o un altro, un personaggio politico o un altro – e già ad una distanza di tempo così “breve” non siamo in grado di stabilire con assoluta certezza quale sia la verità e quale invece pura e semplice “propaganda”.

Novembre 1963. J.F.Kennedy venne assassinato a Dallas suscitando – oggi come allora – un sentimento di dolore e rabbia. Quel personaggio così adorabile, pulito, amante del mondo intero, improvvisamente viene brutalmente assassinato da… (non lo sapremo mai veramente da chi fu ucciso)… ed ecco che diviene un mito, esattamente come quell’attrice sensibile/svampita che, sembra, fu sua amante.

Oh! J.F.K.! che personaggio. Così simpatico, dolce, vicino al popolo… Eppure io vi dico una cosa: il personaggio di J.F.K. che abbiamo conosciuto (almeno quelli della mia età in su) non esiste assolutamente, non è mai esistito.

Non ci credi? Eppure è vero! J.F.K. fu il primo presidente ad avvalersi di un team di esperti che ne curavano l’aspetto, il modo di vestire, di parlare e il modo di esprimersi. Gli venivano suggerite le posizioni da assumere per le fotografie, le sue giornate venivano meticolosamente organizzate secondo programmi ben precisi in modo da dare questa impressione piuttosto che un’altra, ecc. Quindi il J.F.K. che abbiamo sempre visto non esiste! La persona di J.F.K non era assolutamente quella che vedevamo ed ascoltavamo negli anni ‘60… Nessuno saprà mai come egli fosse veramente.. Esattamente come da quel momento in poi nessuno di quelli che hanno preso il suo posto a capo della Casa Bianca non erano quello che volevano farci credere di essere (e non mi riferisco certo agli scandaletti sessuali di un povero Bill Clinton che è stato elegantemente fregato a dovere da chi lo voleva “fuori dalle palle”).

Ecco che quindi dei personaggi finti – ma così finti che anche “Lo Hbbit” se ne può rendere conto di quanto lo siano stati e anche quanto  lo siano tutt’ora – dagli anni sessanta stanno facendo il bello e il brutto in tutto il mondo. Eccoli che mettono il becco ovunque arrogandosi il diritto di farlo perché loro sono “I migliori” e sono i paladini della libertà e – molto importante – i portatori del volere di Dio! (volere inconfutabile !?!)… e intanto conquistano, impongono e violentano il mondo intero.

Non occorre essere esperti in storia, politica, economia, psicologia o qualsiasi altra cosa si voglia, per vedere l’influenza che gli Stati Uniti d’America esercita e impone sul mondo. A livello svizzero ultimamente l’USA sta avanzando sempre più pretese/minacce/ritorsioni perché loro, nel loro splendido paese, sanno cos`è giusto e cos’è sbagliato. E noi in Svizzera sbagliamo! Devono assolutamente venire a dircelo loro e, visto che non basta, dobbiamo anche risponderne e pagare delle penali (N.B. Che questo mio commento non vuole asserire che dò ragione, per esempio, al comportamento delle Banche Svizzere con quegli americani che sono felici di evadere il Fisco della loro amata nazione).

Però, che strano… alla nostra televisione, solitamente molto attenta su quanto viene trasmesso (a pagamento, ma per questo ho già una mia opinione pronta alla pubblicazione in sede separata) noi “popolino” ci troviamo bombardati di film e telefilm americani… con tanto di titolo in inglese (che l’80% della popolazione non sa nè pronunciare e neppure cosa significhi) che ci mostra un’America inesistente. Poliziotti che risolvono i casi più difficili; avvocati che ne sanno una più del diavolo; agenti segreti che devono fare per forza quelle scelte a scapito di molte vite, piuttosto che cedere a ricatti di terroristi o roba varia; militari patrioti che sono disposti a rischiare la propria vita e quella dei propri famigliari (o anche quella di “pochi” innocenti pur di salvare il mondo intero; supereroi a cui si deve la salvezza dell’universo; presidenti che decidono per il bene del mondo intero… e la lista potrebbe continuare ancora…

E noi permettiamo ai nostri figli di guardare queste cose. Permettiamo loro di esaltarsi con “Capitan America” o con tutti gli altri supereroi che ci difendono dagli attacchi di extraterrestri che, guarda caso, si esprimono in perfetto americano (anche se tradotto in italiano). Noi stessi seguiamo con attenzione tutti quelle porcate senza renderci conto che già entro i primi 5 minuti di trasmissione veniamo bombardati da simboli come la bandiera americana, prodotti tipici e/o qualsiasi altra cosa che  – in un certo senso – siamo in seguito portati ad abbinare a cose positive e di successo, invece che richiamarci su una terra di persone false e violente, terra che hanno rubato con la violenza ai nativi che – ancora oggi – non vengono tenuti in considerazione – terra dove ci sono leggi che proibiscono la vendita di formaggi francesi ma permettono la vendita di armi a cani e porci (ma non voglio dire siano loro gli unici, si intende), terra dove alcuni poliziotti ti spingono a infrangere la legge per poterti arrestare, terra dove l’unica vera libertà non è quella di tutti, ma solo la propria..

Sinceramente non sono uno di quelli che passano ore davanti allo schermo, ci sono tante altre belle cose da fare che non vivere la vita di altri o di afferrare il significato delle cose come ci vuole essere imposto piuttosto di come sia veramente. Ma non posso accettare che venga divulgata la propaganda di idee sbagliate e dannose. Non posso continuare a guardare come la maggior parte della gente non si rende conto di essere priva di propria volontà, ma che agisce esclusivamente sotto condizionamento di malintenzionati travestiti da salvatori del mondo… Vediamo di dargli un taglio netto una volta per tutte.

E spegnete la tele e/o rifiutatevi di pagare il canone per continuare a sovvenzionare queste porcate. Basta ore di repliche di giochi che potrebbero essere interessanti se fossero condotti da persone che sanno almeno di cosa stiano parlando o perlomeno cosa stiano facendo. Basta notizie lette da giornalisti che hanno imparato a parlare con l’orso Yoghi e Braccobaldo Bau o da giornaliste che fanno le vamp e poi le becchi incavolate che gridano “ca**o” ai colleghi dietro le quinti come dal “nobile giornalismo italiano” di Emilio Fede.

Siamo seri, non sono tutti così intelligenti come noi da vedere la differenza…