lunedì 4 novembre 2013

Vergogna

Einstein e la Crisi


…In qualsiasi famiglia, in tutto il mondo – e forse anche in altri mondi – nella struttura di una famiglia (sia “tradizionale” o altro) vi sono delle regole che non c’è bisogno vengano scritte. Sono regole stabilite dal buon senso e che non avrebbero bisogno di essere insegnate o… ricordate. Sono regole che vengono seguite in modo spontaneo senza neppure che ci si debba ragionare sopra o tanto meno discuterne.
A capo di una “famiglia” troviamo solitamente i genitori, indipendentemente dal fatto che siano “naturali”, “acquisiti” o “imposti”, che si sono assunti la responsabilità per la famiglia stessa. Ne regolano il funzionamento a livello pratico e ne gestiscono anche a livello economico il funzionamento affinché sia equo per ogni individuo ne faccia parte. Nel caso di difficoltà finanziarie, di periodi di “crisi economica” è il genitore che si trova a dover stabilire delle priorità facendo dei tagli dove necessario, e solitamente le necessità dei figli sono le ultime ad essere toccate a scapito delle proprie. Si dà l’esempio rinunciando a tutto quanto si possa rinunciare pur di non far pesare troppo la situazione ai figli, probabilmente ancora agli studi, o magari bisognosi di cure speciali, ma anche per non farla pesare a quelli un po’ più birbantelli…
È impensabile che in caso di necessità un genitore non si assuma tale responsabilità, ne vale l’armonia stessa della “famiglia”. Sarebbe vergognoso se in caso di “crisi” i genitori andassero a fare tagli esclusivamente sulle necessità dei propri figli… Niente più ripetizioni private per le materie difficili, niente merenda da portare a scuola, niente corso di nuoto, niente visite dal medico o dal dentista, niente pasti regolari… Vergognoso anche favorire il figlio maschio piuttosto che la femmina, o il minore obbligando il maggiore a sospendere gli studi per trovare un lavoro…
Sarebbe ancor più vergognoso se nel frattempo gli stessi genitori facessero tutto questo per non rinunciare all’auto nuova superaccessoriata e supersicura, alla donna delle pulizie (la vicina di casa) che due/tre volte la settimana “deve” aiutare a smaltire la mole di faccende accumulatisi. Per non rinunciare alle ferie, alla settimanale visita dall’estetista e dal parrucchiere. Ma vergognoso sarebbe anche se quanto risparmiato grazie ai tagli sulle spese dei figli venga utilizzato per ampliare la casa con un locale hobby che dovrà pure essere arredato e completato con tutti gli strumenti di ultima generazione e la cui manutenzione richederà forti investimenti nel corso dei prossimi dieci/vent’anni… il colmo della vergogna si raggiungerebbe comunque qualora i genitori avessero la sfrontatezza di dire ai figli che questo è per il loro bene, che se non fosse così sarebbe peggio… che se non facessero lavorare l’impresa per la costruzione o non acquistassero quelle macchine l’economia intera andrebbe a rotoli ed a farne le spese sarebbero ancora loro: i figli! …e in un futuro (molto lontano) ne saranno riconoscenti…
Sarebbe davvero una vergogna, vero?
Ma se invece di una famiglia si trattasse di una nazione? O di molte nazioni?
Se invece dei genitori fossero certi governanti a comportarsi così e i figli – il popolo – si trovasse a dover subire? Perché questo non sarebbe una vergogna?
Quanti politici stanno già compiendo simili boicottaggi e nessuno interviene a dargli una bella bacchettata sulle mani? Perché nessuno riesce a togliere il potere a questi individui, anzi li si appoggiano cercando di trarne il massimo del beneficio?
Vergogna è quando le ristrettezze vengono richieste solo al popolo. Vegogna è quando si fa credere al popolo che anche gli statali subiscono dei tagli ma non si specifica che gli “statali” sono quegli insegnanti che dovrebbero essere orgogliosi di preparare i nostri figli ad affrontare la vita, o quei funzionari allo sportello che insultiamo perché disponibili poche ore al giorno dimenticando che dietro lavorano duramente, esattamente come lo facciamo (o dovremmo farlo) noi. Vergogna è vedere gli stessi politici aumentarsi gli stipendi e diminuirsi l’età del pensionamento perché loro lo meritano in quanto impegnati tutto il giorno a far valere una costituzione che come primo punto importante recita che “ogni cittadino è uguale davanti alla legge”, e già dopo pochi articoli inizia con le distinzioni: maschio/femmina, giovane/anziano, sano/malato, cattolico/di diversa religione/ateo, coppia eterosessuale/omossessuale/con figli/senza figli, stipendi bassi (tasse al 45%)/stipendi alti (tasse al 5%)…
Vergogna! Vergogna! Vergogna!
Vergogna per chi ha ancora il coraggio di dire che non è vero. Vergogna per quei fortunati con un lavoro ben pagato che non sono d’accordo con dei minimi di stipendio umani e giusti: guai! dovrebbero rinunciare loro a parte dello stipendio. Vergogna a chi trova ingiusti gli aiuti assistenziali ai bisognosi solo perché conosce una o due persone che ne approfittano: speriamo non dobbiate trovarvi voi in certe situazioni…
Vergogna! Vergogna! Vergogna!

 

Ed ecco un “piccolo” monito:

 

 

E ancora uno spunto per pensare e vergognarsi…. ma non non siamo (ancora) a questo punto… o no?….

 

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