mercoledì 13 febbraio 2013

1996

(Masismo Enzo Grandi)

Una lunga passeggiata, ecco cosa ho in mente questa mattina. Attraversando il giardino andando verso il cancello, getto uno sguardo distratto verso la porta a vetri della cucina dalla quale si intravede la tavola ancora imbandita di ciò che rimane della frugale colazione. È lunedì, so benissimo di non trovare troppa gente per il sentiero che conduce sulla collina da dove posso godermi il panorama e riflettere su ciò che mi stà succedendo.

Ormai vicino ai quarant'anni ho appena dovuto cedere l'attività di commerciante in seguito ad un brutto momento di crisi. Non è che lo avessi fatto malvolentieri, anzi la cosa mi solleva e già prima che subentrassero questi problemi avevo spesso pensato seriamente di abbandonare tutto. L'unico rimpianto è verso le amicizie che mi sono creato in quegli anni di duro lavoro. "Ci rivedremo.." dicevo negli ultimi giorni stringendo le mani con affetto ai più affezionati, ed in fondo ci credevo, o almeno ci ho creduto fino a quando rinchiusi per l'ultima volta la porta del negozio ... solo in quel momento mi resi realmente conto di ciò che stava succedendo ma riuscii a mascherare bene l'emozione sforzandomi di pensare esclusivamente che finalmente avrei potuto riavere anch'io una vita normale come tutta la gente merita, che non avrei più dovuto lavorare quasi cento ore settimanali per guadagnare qualcosa in più di un semplice impiegato, avrei avuto anch'io le ferie e tempo da dedicare al giardino ...

Certo è piacevole non dover correre al mattino presto per aprire il negozio, così come è piacevole pranzare e cenare in tutta tranquillità senza continue interruzioni di clienti da servire. Stò pure ingrassando e, ben guardando, qualche chilo in più ci voleva, solo la pancetta andrebbe un po' regolata e quindi mi sono ripromesso a più riprese un programma di ginnastica ed esercizi che però stento a mettere in pratica... forse perché ormai non ho più il desiderio e la voglia di piacere a qualcuno e quindi lascio cadere il tutto nell'angolo delle idee. E sì, l'angolo delle idee... ce ne sono talmente tante che mi trovo indeciso su quali mettere in pratica per prime. D'altra parte è più importante per il momento riuscire ad organizzare al meglio una nuova attività che mi permetta di mantenere tutto ciò che ho guadagnato con sudore e fatica. Non ho intenzione di vendere le mie cose per pagare le tasse, le assicurazioni, l'affitto e tutte le cose annesse. Proprio no!

Mi avvio per questa strada con la mia meta ben fissata nella mente, assaporo già quella sensazione di libertà che penetra in tutto il mio essere quando sono in mezzo ai boschi.

Rilassarmi per poter affrontare meglio tutto ciò che stò costruendo e che non stà andando come prevedevo, riuscire sopratutto a capire se vale la pena continuare o meno.

È una brutta sensazione quella che stò provando da diversi giorni, stò constatando ancora una volta che c'è chi non mi prende sul serio, che non segue i miei discorsi, le mie motivazioni, mi ritrovo a perdere tempo e denaro in cose futili, mi devo continuamente ripetere su cose già dette, ma, la cosa peggiore, è che non mi si informa in modo esauriente su cose di vitale importanza

(manca un pezzo)

…sta lavorando con me …non meritano di venir accantonati in un angolo, me ne sento responsabile e devo fare l'impossibile affinchè non succeda, ... e questo sulla mia pelle.

Mi successero casi analoghi, riuscii però a risolvere la situazione cambiando completamente lavoro ma qui non posso farlo perchè questo tipo di attività è costruito sulla mia stessa vita, e quando talvolta dico "vorrei morire" lo penso seriamente, non pensando al suicidio, per l'amor di Dio, chiedo soltando al signore di porre fine adesso ai miei giorni perchè sento già che prima o poi dovrò agire nei confronti di persone a cui voglio bene, facendogli loro notare che mi rendo conto che stanno approfittando troppo della mia pazienza e della mia situazione.

Il mio passato è sempre stato carico di problemi, e fino a poco dopo i vent'anni mi lasciavo andare, convinto che tutto il resto fosse giusto e che io mi trovassi fuori posto. Ormai ho superato quella soglia e mi rendo conto che sono solo io l'unico padrone della mia vita, che è giusto, sì, accettare consigli, ma che come ultima risposta sono io che devo essere convinto di quello che stò facendo, altrimenti diventerei nuovamente succube di cose a me poco gradite.

Immerso nei miei pensieri giungo in prossimità della strada principale del paese, dove mi sorprendo a scrutare la gente che passa alla ricerca di qualche mio precedente cliente. Eccone uno che mi appresto a salutare con un cenno di mano, lui ricambia distrattamente proseguendo per la sua via mentre io attraverso la strada soddisfatto di quel banalissimo incontro, mi basta poco per sentirmi qualcuno. Fino alla maggiore età ho sempre creduto di essere una nullità, e la mia convinzione veniva continuamente rafforzata dal modo in cui venivo trattato in famiglia, qualsiasi cosa dicessi o facessi veniva subito criticata, mai un complimento, mai uno stimolo che mi portasse a fare ciò che realmente desideravo. Solo dopo essere caduto molto in basso mi resi conto che anch'io ero qualcuno, che bastava non dare troppo ascolto a critiche provenienti dai pulpiti sbagliati e che vivessi la mia esistenza senza pormi il problema se ciò che facevo era o meno apprezzato dagli altri, l'importante era non fare del male a nessuno e non lasciarsi influenzare da chi mi voleva far credere che era io la causa di tutti i mali. Da lì cominciai a prendere tra le mani il mondo, ed il successo che ottenni professionalmente ne era una lampante conferma che anche i miei parenti ed amici più stretti non potevano più ignorare, anche se ormai non dò loro importanza più di quel po' che basta per non essere scortese. Certo, li aiuto dove e come posso ma ormai non credo più ciecamente in loro come in passato e tanto meno mi lascio influenzare dalle loro idee e convinzioni, ho le mie e sono disposto a modificarle solo dopo aver effettivamente ottenuto le mie conferme.

Mi soffermo un attimo all'inizio dello stradone guardando compiaciuto i campi ed i vigneti che lo costeggiano stendendosi con i loro solchi, i travetti delle viti tutti così regolari ... il mio pensiero mi riporta a quando da piccolo mi recavo con gli zii nei vigneti a curare le viti, irrorare di verderame, raccogliere l'uva in autunno e preparare le piante all'inverno... certo non dimenticherò mai quei momenti, la serenità con cui gli zii affrontavano il lavoro senza mai stancarsi, i sorrisi che mi rivolgevano quando arrivavo... mi sono mancati molto. Anche se ancora giovanissimo avevo una concezione della morte abbastanza particolare che mi permetteva di parlare ugualmente con loro. Ho sempre saputo con certezza che erano diventati degli angeli e così continuavo a sentirli vicini e particolarmente sentivo sempre molto vivo il bene che mi volevano.

Solo quando toccai il fondo dimenticai queste emozioni, depresso e demotivato mi trovavo persino a pensare che io stesso non esistessi e fossi nel nulla solo una "interferenza" da eliminare ed annullare al più presto, ma, riprendendomi, tutto tornò più bello e più vivo che mai, anche un ragno, di cui avevo sempre avuto timore, mi diventava più piacevole alla vista e non avevo più timore o ribrezzo a prenderselo sulle mani e addirittura parlargli, sorridendo se qualcuno mi sorprendeva in simili atteggiamenti.

Tiro un profondo respiro come ad inalare quell'atmosfera così soave e riprendo il cammino pensando un attimo a Dio, non sono affatto un santo, intendiamoci, però penso spesso a Dio e lo prego anche, lo prego parlandogli come se fosse un compagno di banco, speciale come compagno ma comunque sempre un compagno con il quale giocare, discutere, cantare e a volte anche litigare. Difatti capita a volte che mi arrabbi con Dio e dopo un minuto di sfuriata comincio a ridere di me stesso per la stupidità del mio comportamento e per la grandezza del suo amore.

Non sò per certo se il mio rapporto con la Spiritualità sia giusto o meno, il mio metro è quello di prendere le cose così come, secondo me, le ha volute Dio, se solo ho la mezza idea che qualcosa giunge solo dagli esseri umani la guardo da tutti i lati ispezionandola nei minimi particolari prima di metterci addosso le mani. Non credendo nelle cose facili, specie nel guadagno, perchè secondo me qualsiasi cifra entra in una tasca deve per forza uscire da un'altra e solitamente la tasca da cui escono i soldi non è mai quella che veramente trabocca ma quella della persona comune che si deve dare da fare per avere almeno qualche gioia e qualche agio, quindi, meglio lavorare come schiavi senza togliere il pane di bocca a nessuno. Oh come mi dà fastidio vedere chi si arricchisce alle spalle degli altri, veramente non mando giù queste cose.

Occasioni per arricchirsi a dismisura ne ho avute moltissime, sia legali che non, ma le ho sempre lasciate perdere tutte, sono anche riuscito a convincere qualcun'altro a non lasciarsi attirare in queste trappole micidiali. Solo il lavoro onesto ti porta ad avere la vera gioia interiore, quella esteriore è provvisoria e non é mai veramente tua, se poi ti metti di impegno riesci ugualmente a permetterti qualche agio in più e con la soddisfazione di non dover dire grazie a nessuno.

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