mercoledì 13 febbraio 2013

Amore

Massimo Enzo Grandi (2004)

Amore è una parola con un unico, inequivocabile significato al quale però troppa gente vuole attribuirne valori diversi.

Amore è quel sentimento che fa si che l’altra persona non sia più qualcosa di separato ma la fa diventare parte integrante di noi stessi, del nostro essere spirituale, quasi anche del nostro corpo.

La Chiesa cattolica ci insegna che il matrimonio religioso è il coronamento di questo sentimento, significa ricevere la benedizione dal supremo essere per la formazione di una sana famiglia; il matrimonio civile, d’altro canto, regolamenta i doveri ed i diritti dei coniugi (se con giustizia o meno qui è irrilevante) e senza questo possono insorgere problemi legati ai reali diritti e doveri dei rispettivi conviventi.

Solo dopo lunghi dibattiti e discussioni a non finire, tempo fa in Svizzera si è provveduto a regolamentare finalmente anche le convivenze.

L’amore in quel caso ha vinto! Ma purtroppo solo a metà, infatti i “rapporti d’amore” non sono esclusivamente tra “anime incarnate” in esseri distinti “maschio” e “femmina” ma si presentano da tempi remoti, anche tra “anime incarnate” in esseri simili quali “maschio” e “maschio” così come in “femmina” e “femmina”.

In questi casi qualcuno ha deciso che queste ultime coppie non abbiano gli stessi diritti, anche se davanti alla legge (umana e divina) non esista “maschile” e “femminile” così come non esiste “bianco”, “nero”, “rosso” o “giallo”. Quindi si sono dovuti creare dei gruppi a difesa dei diritti dei “gay”, delle “lesbiche”, così come la difesa dei diritti dei “neri”, dei “rossi” e dei “gialli” (i “bianchi” non ne hanno bisogno perché sono loro che stabiliscono tali diritti).

Grazie a questi gruppi si arriva ora a votazione popolare per stabilire se le coppie “gay” e “lesbiche” debbano o meno avere i loro diritti (i doveri comunque li hanno come tutti gli altri)… forse tra qualche anno si dovrà fare anche una votazione per le coppie gay di colore (neri, rossi o gialli) e di religione mussulmana…

Per me l’eventuale esito positivo della votazione del 5 giugno giungerebbe purtroppo con oltre un anno di ritardo in quanto, in seguito alla scomparsa del mio partner, mi sono trovato (e mi ci trovo tuttora) confrontato con tutti quei problemi legati all’intrusione degli eredi in quello che è stato il nostro rapporto, non solo affettivo ma anche economico, dove da molti anni nessuno di noi due usava i termini “mio” e “tuo” ma esclusivamente “nostro”.

Da quel giorno in cui si spense il suo sorriso (e ringrazio i medici che mi hanno comunque umanamente permesso di essergli vicino fino a quel tragico momento) ho dovuto constatare come alcune persone non abbiano alcun rispetto per l’amore e per la giustizia (che purtroppo non è la legge).

Anche se ritengo che la legge in votazione il 5 giugno sia comunque discriminatoria e in un certo senso “dispregiativa” verso una minoranza che viene ulteriormente etichettata in una categoria separata dal resto del mondo, mi auguro che venga accettata affinché nessun altro debba trovarsi confrontato con queste situazioni e che l’Amore continui ad essere tale e non suddiviso in serie “A” o “B”.

Io amo Dio e so che lui ama me, esattamente come ama qualsiasi altro essere su questa terra e nell’universo, nessuno di più e nessuno di meno…

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