mercoledì 13 febbraio 2013

Il Regno Promesso

by Massimo Enzo Grandi

Solo dopo aver vagliato attentamente quale sia la nostra po­sizione nel mondo dello spirito possiamo avere la possibilità di avanzare e di apprendere quanto sia meraviglioso questo regno promesso. Anche i più scettici hanno la possibilità di trovarsi davanti a un Cristo e riconoscerlo per quello che realmente egli è, non solo per quello che fu.

In poche parole possiamo dire che la situazione di comodo di parlare del Cristo vissuto 2000 anni fa non serve a nessuno, naturalmente a livello spirituale, ma chi riesce ad immaginarsi lo stesso Gesù che, scendendo da un auto o da un'aereo, elargisca parabole costruttive, accuse di ingiustizie, e, qua e là, qualche miracolo che tiene nascosto?

Basterebbe che qualcuno, per esempio il nostro più caro amico, ci dica "Prendi la mia Mercedes, la mia villa, il mio conto in banca... io mi ritiro in cima al Monte Generoso" per farlo rinchiudere in manicomio, anche se purtroppo qualcuno ne approfitterebbe. Anche San Francesco d'Assisi fu ritenuto un folle, e qualcuno lo ritiene tale ancora adesso; la chiesa stessa lo ha santificato ma non ha tenuto conto di quanto egli disse davanti al Papa ed ai cardinali, fu solo detto che era giusto ciò che diceva ... più o meno come si assecondano certe persone affette da turbe psichiche.

Belle frasi, belle parole, un agire corretto sono reputate, al giorno d'oggi, segno di debolezza e di squilibrio mentale. Se non si è santi, inteso nel vero senso di evoluzione spirituale verso Dio, è facile sentirsi aggrediti da situazioni contrarie al proposito di correttezza, e questo porta ad essere troppo "diversi" per venir considerati sani di mente.

Accettare la corruzione che ci circonda, l'ipocrisia, la falsità, significa esserne partecipi, esattamente come quando diciamo che ladro è chi ruba ma anche chi tiene il sacco e chi fa il palo! È impossibile, per una persona semplice, combattere certi si­stemi, certe situazioni che stanno divenendo sempre più insopportabili, l'unica possibilità è quella di cercare di costruire un nuovo modo di agire e di pensare, gettare le basi di quel Regno che, stoltezza, viene ritenuto utopico perché tanto tutti mangiano e fanno i loro comodi.

Dopo che si è combattuto a lungo per certe ideologie, ci si trova sempre al punto di partenza perché chi ci stava seguen­do si è perso, o forse non ci ha mai seguito. Il mondo intero ti crolla addosso, ti rendi conto che sei stato solo usato e che oltretutto ti si ritiene ancora irresponsabile delle tue azioni ... per ignoranza o per avidità o per interessi deleteri.

Ormai sei finito, sei vuoto ... sei pieno di rabbia, di problemi, di accuse ... di desiderio di vivere come secondo te va intesa la vita. Dio è in tutti noi e dobbiamo vederlo prima di tutto negli altri che non in noi stessi, ma quando la sua immagine negli altri è l'opposto di quella che dovrebbe essere allora giungi a dubitare persino dell'essere e dell'esistenza.

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